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Il ritorno al futuro del tessile biellese.



Domenica 30 ottobre, nell’ambito di Unesco Open Circuit e presso l’archivio di Vitale Barberis Canonico, si è alzato il sipario su “Ritorno a Huddersfield” una breve ma intensa pièce teatrale poggiata su temi squisitamente tessili. Tra gli odori e i profumi intensi delle rilegature in cuoio, delle carte pergamena, delle colle, delle stoffe e dei legni pregiati è stata rappresentata una vicenda ambientata nel distretto tessile inglese durante l’anno 1866, per molti aspetti assolutamente attuale.


La sceneggiatura è stata opera di Danilo Craveia, archivista e consulente scientifico sia di “Fabbrica della Ruota” sia dei più importanti archivi tessili aziendali quali Vitale Barberis Canonico, Loro Piana ed Ermenegildo Zegna; la messinscena è stata eseguita dalla compagnia “Teatrando” il cui interprete principale Paolo Zanone, oltre ad esserne direttore artistico, è simultaneamente protagonista del mondo tessile biellese.


Da un crogiolo così ricco di competenza tessile, creatività e stile non poteva che uscirne un testo tecnicamente dettagliato e rigoroso, ma nello stesso tempo accattivante e divertente per i non addetti ai lavori. La vicenda, è ambientata nella realmente esistita Granville Mill di Paddock, e si svolge in forma di dialogo fra i tre personaggi principali che rappresentano altrettanti ruoli e caratteri tuttora rintracciabili negli uffici stile dei lanifici. Mr. Jenkins il giovane aiutante terzo nella gerarchia, molto propositivo, innovatore e disinvolto sino a sfiorare la sfacciataggine, Mr. Owen il disegnatore vero e proprio, legato a tradizione e conservatorismo. Personaggio fulcro Il responsabile della collezione, risulta essere Mr. Russell interpretato da un Paolo Zanone impegnato a mediare le posizioni dei suoi “sguaiati sottoposti”, ma anche molto attento alle istanze proposte dalla modernità di secondo Ottocento fra nascita dell’industria di confezione statunitense e moda nel significato che ne darà George Simmel.





Dalla conversazione, molto ricca di boutade ma anche di raffinati dettagli tecnici, sembrano emergere degli elementi che ne caratterizzano la struttura:


- Il dialogo estremamente tecnico mette in luce come la moda di qualunque epoca affondi le sue radici nel “saper fare” e nell’agire specialistico sulla materia tramite la perfetta conoscenza delle tecniche di progettazione e dell’azione dei macchinari sul prodotto.


- L’importanza fondamentale dell’Archivio Aziendale, non inteso soltanto come testimonianza del passato ma come fonte di ispirazione e continua rielaborazione rivolta verso il futuro.


- Equilibrio e “Aurea Mediocritas”, fra spinta innovatrice e conservatorismo tradizionale.


- Capacità di cavalcare le nuove esigenze sociali decifrandone i tratti e anticipandone le necessità. Nella pièce, Paolo Zanone vaticina l’avvento della futura società dei consumi e dell’industria della confezione nei fermenti in cui il suo primo aiutante vede soltanto delle colonie americane ribelli.


Questi stessi elementi sembrano a mio avviso rintracciabili nei grandi sforzi di ricerca-prodotto che l’industria tessile laniera biellese sta attuando per affrontare il mercato post pandemico, ricco delle opportunità legate al Pnrr ma ricco anche di insidie dell’aumento incontrollato delle materie prime. Uno dei distretti, forse a torto, considerato fra i più conservatori dell’industria italiana si diversifica rispetto all’abito di lusso e tenta di interpretare molti dei temi main stream contenuti nelle comunicazioni sociali odierne. I forecast mood board più attenti prevedono che la moda diventi sempre meno formale, più sostenibile, comoda e modellata con tessuti dalle performances superiori, adatti contemporaneamente sia allo smart working sia ad uno spostamento urbano su bici elettrica o monopattino.


In questa direzione sono molti i marchi biellesi del tessuto di lusso che hanno attuato ricerche innovative basate sul proprio Heritage. Senza avere la pretesa di rappresentare tutte le novità presenti sul mercato, a titolo di esempio è interessante mettere in rilievo che in casa Loro Piana le lane vengono accoppiate e laminate con membrane in grafene, in Vitale Barberis Canonico la nuova linea Offlimits ha lo scopo di lanciare blends innovativi di lana e polimeri riciclati al fine di attuare un processo di ibridazione fra classicità e innovazione.


Innovazione significa anche Heritage da preservare e garantire, ed è questa l’iniziativa di Piacenza che, attraverso la tecnologia Blockchain certifica l’eticità e la trasparenza di tutti i processi produttivi che i suoi tessuti subiscono. Sulla via del casual chic Reda, attraverso il programma Rewoolution, già da alcuni anni offre un abbigliamento fra occasioni sportive e occasioni da città che sfrutta tutte le caratteristiche tecniche ineguagliabili della purissima lana merino.


Possiamo provare!” proclama il capo dei disegnatori dell’ufficio stile nell’Huddersfield del 1866; “Possiamo provare!” sembrano dire con i fatti molti lanifici biellesi 155 anni dopo.

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